Antincendio per i depositi: una guida utile

La sicurezza antincendio nei depositi rappresenta una sfida complessa che richiede conoscenze tecniche approfondite e un approccio rigoroso. Con il nostro supporto, sarai in grado di affrontare questa sfida con sicurezza e competenza, garantendo la conformità normativa e la protezione delle strutture. Questo articolo si propone di fornire una guida completa, con tutte le informazioni necessarie per gestire al meglio gli aspetti tecnici e normativi legati ai depositi.

Classificazione dei depositi: quali normative applicare?

La normativa antincendio classifica i depositi in base a due parametri fondamentali: la superficie e la quantità di materiali combustibili presenti. Questi parametri determinano il livello di rischio associato al deposito e il tipo di controlli necessari. I depositi sono inclusi nell’elenco delle 80 attività soggette ai controlli antincendio, supervisionati dai Vigili del Fuoco (VV.F.).

  • Categoria A: attività a rischio basso, che seguono una procedura semplificata con la presentazione della SCIA.
  • Categoria B: attività a rischio medio, che richiedono un esame del progetto da parte dei Vigili del Fuoco.
  • Categoria C: attività a rischio elevato, che necessitano di un esame approfondito, di una visita ispettiva e il rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI).

Requisiti chiave per i depositi

Ogni tipologia di deposito presenta caratteristiche uniche e normative specifiche. Ad esempio, i depositi di gas infiammabili richiedono misure preventive per prevenire esplosioni, mentre quelli di liquidi infiammabili necessitano di impianti di spegnimento specializzati. I materiali come cereali, legname e prodotti cartotecnici devono essere stoccati in compartimenti ben delimitati per evitare la propagazione di incendi.

Tipologie di depositi principali:

  • Gas infiammabili e comburenti: regolamentati per prevenire rischi di esplosione.
  • Liquidi infiammabili e combustibili: richiedono sistemi di spegnimento e stoccaggi adeguati.
  • Alcoli e sostanze esplodenti: necessitano di compartimentazione specifica.
  • Cereali, legname e prodotti cartotecnici: devono essere separati per minimizzare la propagazione del fuoco.
  • Materie plastiche, gomma e pneumatici: altamente combustibili, richiedono sistemi di controllo avanzati.
  • Rifiuti e pellet: regolamentati da normative verticali specifiche, come il D.M. 26/07/2022.

La maggior parte dei depositi segue la Regola Tecnica Orizzontale (RTO) del D.M. 3/8/2015. Tuttavia, esistono alcune eccezioni che richiedono l’applicazione di normative specifiche:

  • Depositi di mezzi rotabili: possono seguire la RTO o, in alternativa, le regole tradizionali applicabili alle autorimesse. Se il deposito è destinato esclusivamente al ricovero di mezzi rotabili, natanti o aeromobili, deve necessariamente seguire la RTO.
  • Impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti: regolati dalla Regola Tecnica Verticale (RTV) introdotta dal D.M. 26/07/2022, che stabilisce requisiti specifici come la compartimentazione, le distanze di sicurezza e i sistemi di spegnimento.
  • Depositi di pellet: seguono la RTV del D.M. 26/07/2022, che fornisce indicazioni dettagliate per la prevenzione incendi in questi impianti, incluse misure per lo stoccaggio sicuro dei materiali combustibili.
  • Depositi di carta: in genere seguono la RTO, salvo condizioni particolari che richiedano l’applicazione di ulteriori normative specifiche.
Antincendio deposito - GAMI

Punti critici: cosa non dimenticare

Quando si progetta o si gestisce un deposito, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti per garantire la sicurezza antincendio:

  • Superficie lorda: deve essere calcolata con precisione considerando l’area delimitata dalle pareti interne del compartimento, come stabilito dal D.M. 30/11/1983.
  • Compatibilità dei materiali: evitare di stoccare nello stesso spazio materiali che potrebbero reagire pericolosamente tra loro, sviluppando calore o prodotti esplosivi.
  • Compartimentazione: necessaria per suddividere i depositi in unità di superficie massima pari a 32.000 m², specialmente per materiali pericolosi.
  • Distanze di separazione: fondamentali per stoccaggi all’aperto, calcolate con metodi analitici o tabellari.
  • Gestione della sicurezza: seguire le misure del capitolo S.5 del D.M. 3/8/2015 per garantire un’adeguata sicurezza operativa.

Iter autorizzativo e controlli antincendio

L’iter autorizzativo dipende dalla categoria del deposito e varia in base al livello di rischio e alla complessità dell’attività:

  • Categoria A:
    • Procedure: Per i depositi di Categoria A, è prevista la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Questo iter semplificato consente di avviare l’attività dopo che un professionista antincendio ha certificato la conformità delle misure adottate.
    • Motivazioni: Le attività di Categoria A presentano un livello di rischio basso. L’iter semplificato è giustificato dalla minore complessità delle misure di prevenzione necessarie.
    • Esempi: Depositi di GPL fino a 300 kg, piccoli magazzini con quantitativi ridotti di materiali combustibili.
  • Categoria B:
    • Procedure: Per i depositi di Categoria B, è richiesto un esame preventivo del progetto da parte dei Vigili del Fuoco (VV.F.), a cui segue la presentazione della SCIA.
    • Motivazioni: Le attività di Categoria B presentano un rischio moderato e necessitano di un maggiore livello di attenzione progettuale. L’esame del progetto assicura che le misure di sicurezza adottate siano adeguate e conformi alla normativa.
    • Esempi: Cabine di decompressione del gas naturale fino a 2,4 MPa, rivendite e depositi di GPL tra 300 e 1000 kg.
  • Categoria C:
    • Procedure: L’iter autorizzativo per la Categoria C è il più complesso e comprende l’esame del progetto, una visita ispettiva da parte dei VV.F. e il rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI).
    • Motivazioni: Le attività di Categoria C sono considerate ad alto rischio e richiedono controlli rigorosi. L’ispezione sul campo verifica l’effettiva implementazione delle misure progettuali.
    • Esempi: Impianti di riempimento e depositi di gas infiammabili con capacità superiore a 10 m³, impianti di riempimento e depositi di GPL oltre 1000 kg.

Sanzioni: il prezzo dell’inosservanza

L’inosservanza delle normative antincendio comporta sanzioni sia penali che amministrative

In caso di incendio in un’attività senza il CPI (Certificato di Prevenzione Incendi), la responsabilità del gestore si aggrava. Questo perché il CPI attesta che sono state adottate le misure di sicurezza necessarie per prevenire o contenere un incendio. La mancanza di tale certificato può essere interpretata come prova di negligenza, con conseguente aggravamento delle responsabilità penali e civili:

  • Responsabilità penale aggravata: il responsabile potrebbe essere accusato di reati come lesioni colpose, omicidio colposo, o incendio colposo/doloso, a seconda delle circostanze e della gravità dell’evento.
  • Responsabilità civile aggravata: il responsabile può essere tenuto a risarcire i danni a terzi, inclusi danni alle proprietà, danni fisici e spese mediche.
  • Sanzioni amministrative: multe pecuniarie di importo variabile, che dipendono dalla gravità della violazione e dalle normative locali. L’ammontare delle sanzioni può essere considerevole e può aumentare in caso di recidiva.

Agisci oggi per proteggere il tuo domani

La sicurezza antincendio nei depositi è una responsabilità cruciale per garantire la protezione delle persone e delle attività. Con GAMI al tuo fianco, potrai affrontare ogni sfida normativa con competenza e sicurezza, trasformando la prevenzione antincendio in un vantaggio competitivo.

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