Idranti e Naspi: differenze, utilizzo e normative per la sicurezza antincendio

Gli idranti e i naspi sono dispositivi antincendio fondamentali, ma spesso confusi. Un pubblico tecnico sa che la scelta tra l’uno e l’altro dipende da specifiche esigenze di sicurezza e dalla conformità alle normative vigenti. Ecco una panoramica delle principali differenze:

Idranti

Gli idranti sono sistemi di erogazione d’acqua ad alta pressione, progettati per il controllo e l’estinzione di incendi di grande portata. In genere, sono installati lungo la rete idrica antincendio e collegati direttamente alla rete di approvvigionamento dell’edificio. Gli idranti richiedono l’utilizzo di maniche antincendio rigide e sono adatti a contesti dove è necessario coprire lunghe distanze o erogare grandi quantità di acqua.

Caratteristiche principali:

  • Pressione e portata: elevata pressione e una portata variabile tra i 100 e i 300 l/min.
  • Struttura: utilizza tubi rigidi che richiedono un operatore specializzato.
  • Uso professionale: necessitano di personale addestrato e sono pensati per scenari d’emergenza complessi.

Naspi

I naspi, diversamente dagli idranti, sono progettati per un utilizzo più immediato e frequente, spesso installati in ambienti interni come uffici, fabbriche e luoghi pubblici. Sono collegati a una rete idrica e dispongono di un tubo flessibile semirigido, che può essere esteso per spegnere incendi di piccola o media portata.

Caratteristiche principali:

  • Praticità: sono più maneggevoli grazie al tubo flessibile e possono essere usati da personale non specializzato.
  • Portata inferiore: generalmente tra i 30 e 60 l/min, sufficiente per affrontare incendi di entità ridotta.
  • Facilità di utilizzo: ideali per spegnere incendi circoscritti prima che si sviluppino in situazioni più gravi.

Differenze principali

La distinzione tra idranti e naspi sta principalmente nel tipo di emergenza a cui devono rispondere:

  • Gli idranti sono più potenti, ma richiedono personale addestrato e sono meno accessibili in contesti interni.
  • I naspi, invece, sono adatti a un intervento più rapido e accessibile, anche se meno performanti in scenari di grandi dimensioni.

Normative di riferimento

L’installazione e l’utilizzo di idranti e naspi sono regolati da normative specifiche. Ad esempio, la norma UNI 10779 regola i sistemi di alimentazione idrica antincendio, stabilendo che in base alla classificazione di rischio del fabbricato si dovranno installare idranti, naspi o entrambi. Gli ambienti a rischio elevato richiedono solitamente sistemi con idranti, mentre quelli a rischio medio-basso possono essere dotati di naspi.

Conclusione

La scelta tra naspi e idranti non deve basarsi solo su criteri di convenienza o costo, ma deve essere il risultato di un’accurata analisi del rischio e delle specifiche esigenze di protezione antincendio. È fondamentale rivolgersi a professionisti qualificati per la progettazione e l’installazione di questi sistemi, al fine di garantire conformità alle normative e la massima sicurezza degli edifici.

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